Il leggendario diamante folle del britpop Richard Ashcroft, il carismatico e affascinante leader dei verve, farà il suo ritorno in Italia
dopo sette anni con la sua musica, la sua sfacciataggine, il suo modo unico di scrivere e cantare che lo ha reso uno dei cantautori più prodigiosi
e importanti della sua generazione.
Il sound deciso ed energico del suo ultimo lavoro, “These People”, segna un grande ritorno al passato, alle magiche atmosfere di successi come “The Drugs Don’t Work” , “A song For the Lovers” e “Bitter Sweet Symphony“.
“A Legend Returns”. NME
“Classic Ashcroft comeback”. SHORTLIST
“They Don’t Own Me” is one of the best songs He’s written”. Q MAGAZINE
Richard Ashcroft, nuovo look e rinnovata consapevolezza, arriva a Torino con il suo nuovo disco in studio “These People”, pubblicato lo scorso maggio via Cooking Vinyl, contenente le bellissime “This Is How It Feels”, “Hold On”, “They Don’t Own Me”, “Out Of My Body” e “These People”, ballate come solo lui sa fare e testi che fotografano l’oggi come pochi sanno e vogliono fare.
“Black Lines” è il suo ultimo singolo, dopo essersi piazzato immediatamente al terzo posto dell’UK Album Chart, “These People” è rimasto per ben 5 mesi nella Top 200 Album Chart.
Dopo una serie di spettacoli tutti SOLD OUT nel Regno Unito, tra cui due date molto speciali all’O2 Arena di Londra e al Liverpool Echo Arena, e la partecipazione al Festival dell’Isola di Wight, il vincitore dei Brit e dell’Ivor Novello Award, nominato ai GRAMMY e Best British Male Artist 2017 agli NME Awards, suonerà a TODAYS le sue hit storiche, le canzoni con i Verve in occasione del ventennale dell’uscita di “Bitter Sweet Symphony” (estate del 1997), e il suo album “These People” che lo conferma come uno dei cantautori più prodigiosi e importanti della sua generazione.
These are songs of experience, baby…
Richard Ashcroft nasce l’11 settembre 1971 in Inghilterra. Cresciuto a Wigan, Lancashire, alla fine degli anni ’80 il giovane Ashcroft, detto “Mad Richard” per il suo carattere esuberante, imprevedibile e sempre con un’impellente necessità di essere al centro dell’attenzione, forma i VERVE con gli amici Nick McCabe (chitarra), Simon Jones (basso), Peter Salisbury (batteria). Il loro debutto A STORM IN HEAVEN (1993) riceve ottime recensioni e l’incessante attività promozionale con tanto di presenza nel Lollapalooza americano è seguita dalla pubblicazione di A NORTHERN SOUL (1995), che più che all’imperante brit-pop rende tributo a trame psichedeliche e acustiche come il singolo “History”, dischi che la Universal ha già annunciato di voler riproporre in edizioni deluxe ricche di materiale extra.
È indubbio che il vero salto a piedi uniti nella stardom arriva con il singolo intitolato “Bitter Sweet Symphony” che diventa uno dei più grandi successi mondiali del 1997 e il loro disco URBAN HYMNS, ricco di singoli uno più bello dell’altro li proietta ai vertici del pop europeo.
Tuttavia, alcuni attriti intaccano la band, che dopo la fuoriuscita di McCabe e una brusca interruzione del tour del 1998, si scioglie nella primavera 1999.
Poco dopo, Ashcroft annuncia l’inizio della carriera solista, che ha inizio nel 2000 con ALONE WITH EVERYBODY. Il disco, nel quale Peter Salisbury suona la batteria, è ampiamente dedicato alla moglie Kate Radley, ex tastierista degli Spiritualized, diventata sua manager. Segue, nell’ottobre 2002, HUMAN CONDITIONS, anticipato dal singolo “Check the meaning” e la hit “Nature is the law”, frutto della collaborazione con l’ex-Beach Boy Brian Wilson. Dopo un tour estivo nel 2005, quando apre per i Coldplay duettando con Chris Martin anche sul palco del Live8, Ashcroft pubblica il terzo album solista KEYS TO THE WORLD nel gennaio 2006.
Nel 2007 riforma i Verve, la band va in tour in Inghilterra e si prepara a pubblicare FORTH, del 2008, ma la reunion dura poco: nel 2009 infatti i dissapori tra Ashcroft e McCabe portano ad un’altra rottura del gruppo. Ashcroft forma così una nuova band, gli United Nations od Sound, con cui esce un singolo “Are you ready?” nel gennaio 2010, e il disco a seguire nell’estate dello stesso anno.
L’ex-frontman dei Verve per molti è ancora oggi quel ragazzo dal volto scavato e dalla pelle bianchissima che su Mtv cantava “è la vita, sei schiavo dei soldi e poi muori”, in quel fortunato video in cui tirava dritto su un marciapiede di Londra urtando contro chiunque incontrasse lungo la strada. Un Noel Gallagher solitamente avaro di complimenti nei confronti dei colleghi, e che di recente ha espresso il desiderio di collaborare con lui, gli dedicò uno dei suoi brani più intensi degli Oasis “Cast No Shadow”.
“Mi sono fissato con questa espressione, these people, che è quella che usano i media quando non è chiaro a chi si stiano riferendo. Se ti capita di vedere un programma di news americano, sentirai dire these people almeno una ventina di volta, senza che venga mai specificato chi siano queste persone, che ruolo abbiano, che potere, se sono i cattivi.
Può sembrare divertente, ma è anche inquietante”: così Ashcroft ha spiegato la scelta del titolo del suo nuovo lavoro a Rolling Stone. Il disco di un uomo che può permettersi di guardare al proprio passato rintanandosi in studio con collaboratori storici quali Chris Potter e a Will Malone che ha lavorato agli album dei Verve A Northern Soul (1995) e Urban Hymns (1997), oltre al suo debutto solista Alone with Everybody.
Ashcroft ha dichiarato di sentirsi un “moderno trovatore” che mette sul tavolo riflessioni sulla società “malata, nichilista e votata alla guerra” in cui viviamo.
“Out of my body” è la canzone dove appare la frase-manifesto del disco, “libero dal controllo, come piace a me”.
Sono tanti gli argomenti trattati in questo disco, visto che Richard Ashcroft non lesina sulla scrittura: si parla di grandi temi come la guerra in Siria e la primavera araba, ma anche di piccoli lutti personali come la morte di un carissimo amico.
Richard Ashcroft ha specificato in un’intervista ad NME l’urgenza di questo nuovo lavoro, nato da questioni personali e più ampie: “In questo periodo abbiamo vissuto tempi incredibili. Ci sono state guerre controverse, c’erano movimenti dal basso che sono diventate semi-rivoluzioni, c’è stata Piazza Tahir. Cominciava di tutto nel mondo, le persone erano divise. Spray al peperoncino ovunque gas lacrimogeni… Siamo in un’epoca nichilista, siamo oppressi dai tempi di guerra vicini alla morte, e mi piace riflettere sulla società in cui viviamo ma voglio anche immaginare e progettare qualcosa che ci dia un senso di speranza.”
GUARDA I VIDEO:
“This Is How It Feels”: https://youtu.be/36V2FjRSHQc
“Hold On”: https://youtu.be/YMjgA_EslBY
“A Song For The Lovers”: https://youtu.be/km5syoobJnM
“Bitter Sweet Symphony”: https://youtu.be/1lyu1KKwC74
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