— 27 maggio 2013 23:53

BRAIDS

Native Speaker, l’album di debutto della band canadese, era iniziato come un esperimento musicale. Gli anni sono passati ed ora i risultati di questo esperimento si sono gloriosamente realizzati. Condition One è il loro secondo lavoro.
Il loro nome, Braids, evoca una sensazione di qualcosa di continuo, progressivo ed intrecciato, racchiudendo  le idee musicali di tutti i componenti della band.

I Braids sono cresciuti a Calgary, Alberta, dove i membri della band erano studenti alla Western Canada High School. Raphaelle Standell-Preston racconta che fu una conversazione a proposito dei muffin al mirtillo nella caffetteria della scuola che li portò alla formazione del gruppo, nel garage dei genitori di Taylor Smith.
Il successo inziale della band canadese arrivò grazie ad un contest per cantautori al Folk Calgary Music Festival, a seguito del quale si esibirono allo Sled Island Music Festival.
Dopo la loro performance a Sled Island, la band decise di abbandonare l’università per dedicarsi a tempo pieno alla musica.
Dopo un anno di prove intensive, la band registrò il primo EP, Set Pieces presso CJSW l’emittente radio del campus di Calgary, sotto il nome di The Neighbourhood Council. Dopo il loro EP di debutto, la band tornò a Slet Island ad aprire il concerto dei Deerhunter.
La loro performance fu molto apprezzata dal pubblico e diede alla band una più ampia attenzione, tra cui una menzione speciale del blog musicale Stereogum. Nel settembre 2008, la band si trasferì a Montreal, Quebec, dove Lee, Smith e Tufts incominciarono a frequentare le lezioni presso la McGill University. A Montreal, la band accumulò nuovo materiale per il nuovo album, cambiando il loro nome da The Neighbourhood Council a Braids. Con una struttura musicale del gruppo in gran parte stabilita, la band iniziò, nel luglio 2009, a registrare e autoprodurre l’album Native Speaker. Iniziarono il tour attraverso il Canada un mese dopo.
Di ritorno a Montreal nel settembre 2009, la band riprese a lavorare all’album Native Speaker completando la registrazione durante l’inverno del 2010.
Dopo aver negoziato con varie etichette musicali negli Stati Uniti e in Canada, i Braids annunciarono l’etichetta Eyewould per la distribuzione di Native Speaker in Canada e Kanine Records negli Stati Uniti, con la data di uscita fissata per il 18 gennaio 2011.
Oscillando tra densità e spaziosità, il suono dei Braids non è facile da definire. I componenti costruiscono la musica forse alludendo ai paesaggi della loro gioventù, pieni di consistenza e immediatezza, sebbene i Braids si immergano spesso in momenti di profonda oscurità e sperimentazione sonora.
Native Speaker è la sintesi di mesi di meticoloso lavoro per catturare correttamente l’estasiante performance live della band. Le canzoni dell’album sono state testate e modellate attraverso numerosi live con un risultato brillante nei dettagli e nella struttura.
Native Speaker ha ricevuto molti elogi da parte della critica, grazie al suono percussivo del gruppo, paragonato alla traccia Feels degli Animal Collective, e alle melodie innovative capitanate dalla voce di Standell-Preston.
La band riprese la tournée nel 2011 come headliner in Canada, Stati Uniti ed Europa, oltre ad aprire i concerti di numerose band come Baths, Asobi Seksu, Toro y Moi, The Antlers, Wild Beasts, Girls e Label Mates Pepper Rabbit.
Nel Dicembre del 2012 è uscito il loro EP Condition one, scritto con Max Cooper. In questo album Cooper, ex ricercatore di genetica, e la band, approfondiscono i vari aspetti della condizione umana.
Tutti i membri della band Braids cantano. Le tracce di Condition one combinano linee vocali, melodie e singoli suoni vocali derivanti dal loro album più recente, Native Speaker.

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