Abili versi e cori accattivanti, un album senza tempo che offre agli ascoltatori la chiave per un altro mondo, questo è Broken Side of Time, l’album di debutto di Alberta Cross.
La band è composta da due elementi principali Petter Ericson Stakee frontman chitarrista e voce, e il bassista Terry Wolfers, per un caleidoscopio di influenze che va dai Depeche Mode a The Band.
Broken Side of Time ha messo le sue radici durante una jam session nell’aprile 2008 , con Stakee e Wolfers’ e tre musicisti: il chitarrista Sam Kearney, il batterista Austin Beede , il tastierista Alec Higgins e l’aiuto di un po’ di alcol e un po’ di fumo.
“Ripensandoci, ricordo che è stata una notte pazza” afferma Stakee.
E’ stato un periodo di scompiglio per Stakee e Wolfers vivere a Brooklyn e dormire nel divano dei loro amici. Essi si erano trasferiti in una nuova e difficile città e proprio in quel periodo stavano reinventando entrambe le loro band e il loro sound.
Il loro Ep di debutto nel 2007, The Thief & the Heartbreaker, ottenne entusiastiche recensioni, ma per Stakee e Wolfers era un piccolo passo.
Broken Side of Time invece è un grande passo da gigante, e segna l’ufficiale introduzione della band in America.
Esso è un insieme di canzoni elettriche che trovano punti in comune con The Verve, My Morning Jacket e Neil Young (con o senza Crazy Horse). Registrato ad Austin, prodotto dalla band con Mike McCarthy (Spoon, Dead Confederate, Heartless Bastards) e mixato da John O’Mahony (Depeche Mode, Coldplay, Kasabian) agli Electric Lady Studios, l’ album è propulsivo, martellanti line di basso, e incredibili ondate di chitarra fino allo sfinimento e una voce appassionata che può suonare antica .
“L album”, dice Stakee,” ha assorbito le influenze di anni di frustrazioni contenute nelle ombre di Manhattan”. E’ un album di disperazione, cupo e decisamente arrabbiato.
Mentre scriveva le canzoni di Broken Side of Time, Stakee ascoltava Nick Cave, Leonard Cohen, and the grimmer, gospel songs dei Depeche Mode.
In canzoni come “Rise From the Shadows” e “Ghost of City Life” egli parla direttamente della loro situazione e del loro adattamento. Malgrado alcune difficoltà Wolfers e Stakee in molti modi hanno avuto un affascinante carriera fino ad ora.
Suonavano in una rock band a Londra circa 4 anni fa quando Stakee portò nuove canzoni e nuove idee per la band e Wolfers invitò il suo compagno a registrare queste canzoni acustiche con l’attrezzatura di fortuna nel suo appartamento.
“Subito, in quell’esatto momento, ho capito che era un ragazzo di estremo talento” dice Wolfers. “E’ il momento in cui ho capito di aver trovato qualcuno con qui poter creare della grande musica – solo dopo una jam sessions di pochi pezzi.”
Quei demos sarebbero diventati The Thief & The Heartbreaker —con il fratello di Petter, John Alexander Ericson, alle tastiere— realizzati in UK con la Fiction e ristampati a grande richiesta dall’attuale casa discografica del gruppo, Ark Recordings.
Annoiati dalla scena londinese ed in cerca di un’ondata di energia, Stakee and Wolfers si spostano a NY dove immediatamente fanno parlare di se, suonando magici show acustici in locali come The Living Room, per accalappiare un contratto negli USA con la Ato records.
Cercando di creare piú un’atmosfera da vero e proprio gruppo – “volevamo essere una famiglia” spiega Wolfers – hanno aggiunto Beede, Higgins e Kearney facendo cosí nascere un suono piú crudo.
“Facemmo un show al Mercury Lounge a New York, circa due giorni dopo la nostra prima jamming session” dice Wolfers “e senza in veritá aver alcun tempo per provare, ricordo di essermi ritrovato sul palco quella sera e pensare “Suona meglio di qualsiasi altra volta”.
Alberta Cross ha suonato ampiamente in UK, dividendo il palco con Oasis, The Shins, Bat for Lashes , Simian Mobile Disco e molti altri.
“Se non avessimo suonato di fronte ad un pubblico tutte le sere, saremmo diventati matti!” dice Stakee. “Lo facciamo perché dobbiamo” aggiunge Wolfers.
Ricordo aver visto i Verve durante il tour di Storm in Heaven ed ero proprio di fronte a Nick McCabe per tutta la sera” continua il bassista. “Ricordo di avere lasciato quel concerto con la sensazione di avere assistito ad un gruppo di persone aver dato tutti loro stessi, il loro cuore e la loro anima. L’ho sentito e ha cambiato la mia vita. E questo é quello che vogliamo fare: dare alla gente qualcosa di onesto, suscitare in loro delle emozioni.” Aggiunge Stakee “cerchiamo di dare alla gente della musica vera e piena di sentimento, e che sia anche un’ispirazione. Vogliamo aiutare le loro menti ad avere una piccolo pausa dalla realtá”.